Da uno scritto di Marcello Bernardi – Pediatra

“nella mia vita ho imparato metà dai bambini e metà dal judo. Il bello è che ho imparato le stesse cose da entrambe le parti”. “È vero. Da quando ho iniziato a fare il pediatra, cinquant’anni fa, avrò visto venti, trentamila bambini. Ho cercato di osservarli, di capire la loro realtà, la profondità del loro dolore, la loro benevolenza. Ho visto un bambino rincorrere uno scorpione per accarezzarlo, e un altro (era maggio del ’45 in un paesino di rifugiati prima dell’arrivo degli americani) dare del pane ad un cane delle SS addestrato ad uccidere”. “I bambini sono leali, sinceri, generosi, non hanno paura, non conoscono la viltà; siamo noi che con la pretesa di “educarli”, insegnamo loro ad aver paura, ad essere vili, a diventare furbi. Dal judo ho appreso la sincerità, l’armonia, la decisione, il coraggio, il rispetto. Pensiamo al senso del colore della cintura: non è un grado, una gerarchia, ma un segnale di rispetto, un avvertimento sulla preparazione di chi la indossa. Di fronte ad una cintura gialla o marrone, so come comportarmi, cosa posso o non posso fare. Il judo insegna la generosità, elimina l’astio, il rancore, l’ansia di vincere”. Il bambino prima di tutto, il bambino al centro.
Marcello Bernardi (pediatra)

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